Dall'episodio della lavagna le mie conversazioni con Fabs si erano fatte più frequenti e introspettive.
Nonostante tutte le promesse che avevo fatto a me stessa stavo cadendo nella sua trappola con tutti e due i piedi, tempo pochi mesi (se non settimane) e lui si sarebbe stancato, come un bambino si stanca di un giocattolo non più nuovo.
Sarei rimasta in un angolo a prendere polvere come un qualsiasi pupazzo a forma di orsetto.
Potevo accettare tutto. Tutto tranne questo.
Mai e poi mai avrei permesso che qualcuno mi riducesse di nuovo come mi aveva ridotto Rich. Avevo bisogno di essere più distaccata, di prendere fiato prima che la mia mente fosse inglobata da Fabs e da qualsiasi cosa lo riguardasse. Ed avevo già in mente cosa fare per riuscirci.
Dalla sera al Pin Up io e Matthew parlavamo tutti i giorni, a giorni ci saremmo visti per prendere un caffè così da raccontarci a vicenda cosa l'altro si era perso in quei dodici mesi di separazione.
Sapevo che non era giusto nei suoi confronti usarlo per non pensare a Fabs, ma la verità era che con lui riuscivo davvero a non pensare.
E poi dopotutto per me e Fabs non c'era e non ci sarebbe mai stato un futuro, e di certo questo per lui non rappresentava un problema, perciò ero più che giustificata a cercare una seconda opportunità per essere felice.
Mi rendo conto che detto così sembra quasi che Matthew per me rappresentasse solo un ripiego, una seconda scelta o, peggio, il "premio di consolazione", ma non era affatto così: a lui tenevo davvero. Se Fabs mi toglieva il respiro, lui mi aiutava a riprendere fiato, a ritrovare un equilibrio. Non era forse anche questo l'amore? Sentirsi compresi e liberi di essere chi realmente si è con una persona che ti accetta con i tuoi pregi e i tuoi difetti?
Presa dalla rivelazione che mi era balenata in testa avevo scritto a Fabs che per quanto mi riguardava potevamo chiuderla lì perchè se ci fossimo visti una seconda volta dopo capodanno avremmo realizzato che l'attrazione che si era creata tra noi era frutto della combinazione tra alcolici e sostanze stupefacenti e che tutto ciò non aveva alcun senso.
Soddisfatta, avevo spento il computer ed ero andata a letto.
Il giorno dopo a scuola eravamo andati all'aula computer per una ricerca di storia e, naturalmente, nessuno stava facendo ciò che avrebbe dovuto.
Quando dalla pagina di facebook si era aperta la finestra della chat con Fabs ero andata nel panico e avevo chiuso tutto istintivamente. Il computer di fianco a me era occupato da Iso-joe, che per fortuna non si era accorta di niente.
Più tardi avevo riaperto la chat (dal cellulare) per controllare cosa si fosse inventato quella volta.
"bene, allora faremo come dici tu, un sabato sera ti passo a prendere a casa e vediamo [...] se funzionasse davvero potrei avere il tempo che non ho avuto a capodanno per abbracciarti prima di..."
HO BISOGNO DI QUELLO STRAMALEDETTO CAFFE' CON MATTHEW.
Nessun commento:
Posta un commento