L'apertura di questo blog segna una svolta nella mia carriera letteraria, potrei arrivare a vivere di questo un giorno (quello successivo la mia morte).
Perchè aprirlo? Perchè proprio ora? Perchè non due o tre anni fa?
La verità è che anche se non voglio ammetterlo la ragione che tanto cerco è ben impressa nella mia mente, ma per permettervi di capire (permettere a chi? nessuno sta leggendo queste quattro righe) devo cominciare dal principio, con un grande flashback che riporti tutto alle origini, come nei grandi libri che strappano sempre tutte quelle lacrime alle donne.
Vivo in un paesino in collina, abbracciato dal mare e dalla montagna in due opposti frangenti, lo chiamerò Merano. Ad un piccolo paese corrispondono poche e semplici case in pietra e un ristretto numero di abitanti.
Stesse facce, stessi amici, stessa vita.
Sono al terzo anno di liceo scientifico a Villanova, paese marino a mezz'ora da casa mia e principale meta di svago per meranesi e altre minoranze.
Proprio a Villanova è iniziato tutto, precisamente la scorsa estate quando io e le mie amiche abbiamo preso ad uscire con un gruppo di ragazzi provenienti da una città vicina e non proprio raccomandabili.
Non che noi fossimo delle santarelline prima di conoscerli, alcol e droghe erano alla nostra mercè già da tempo, ma quei cinque, nei tre mesi nei quali siamo stati insieme, sono riusciti a rendere la nostra degenerazione completa.
Iso-joe, la ragazza più importante della mia vita, era stata mollata dal suo ragazzo, Fabs, perchè in un momento di non esatta lucidità si era ritrovata con le labbra incollate a quelle di la Gru (Mark) ed era rimasta vittima di uno sfortunato giro di pettegolezzi.
Costance, la nostra sorridente costi, si era ritrovata senza un soldo per colpa di David, con cui aveva avuto una storia estiva ed al quale aveva prestato dei soldi per pagare dei debiti (soldi che ancora oggi nessuno ha più visto).
Raluca, logorroica e imprevedibile, aveva sabotato la sua relazione con un ragazzo più grande, Simone, perchè troppo monotona (lui era troppo perfetto, diceva, povera!) ed ora tentava inutilmente di riappacificarsi con lui.
La timida e bellissima Tafà (la chiamiamo per cognome per comodità) era tornata sui suoi passi ed ora voleva che il suo ex si accorgesse di lei, anche se dopo che lo aveva mollato per un altro più carino dubitavamo che l'orgoglioso Di Carlo sarebbe tornato con lei.
Ma il caso più grave tra noi era indubbiamente quello di Tina, la trascinatrice, che aveva preso a digiunare sistematicamente, mangiando qualcosa solo in fame chimica. Essendoci passata, me ne accorsi molto prima delle altre eppure la mia esperienza non servì a nulla, come avevo previsto.
Martina aveva sviluppato inoltre un gusto eccessivo per l'alcol, che ingoiava in enormi quantità, rovinandoci una ad una tutte le serate estive.
Poi c'ero io, che dopo un anno ero ancora dietro la stessa inutile persona che mi aveva bellamente usata in una notte diversamente lucida.
Come potevamo risolvere una situazione così incredibilmente complicata?
Non riuscivamo ad aiutarci a vicenda perchè ognuna era la prima ad aver bisogno di aiuto, ma dovevamo riuscire a trovare una scappatoia o nel giro di poco tempo saremmo state inghiottite da quel baratro che si era formato nel tempo di un'estate.
Non mi sono ancora presentata, io sono Liz e questo blog non parla di me, ma di noi.
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