mercoledì 26 dicembre 2012

la mia pazienza

 Sopravvissuta alla fine del mondo, alla fine del trimestre ed ora anche al Natale, mi sento in grado di fare qualsiasi cosa.
 L'ultima volta ho lasciato il racconto in sospeso, e dato che lasciare le cose a metà mi ha sempre dato sui nervi (che si tratti di un impegno preso o di un monologo virtuale) riprenderò immediatamente da dove ho lasciato.
 Ero arrivata alla fine del periodo estivo, che poteva essere seguito solo da un evento: la scuola. 
 Terzo anno di liceo.
 Nuovi professori.
 Nuovi compagni.
 Nuove materie. 
 Dopo un inizio traumatico abbiamo accettato l'incapacità dei nuovi insegnanti e lentamente il clima è tornato quello che avevamo lasciato tre mesi prima.
 Tina era ripetente e frequentava un altro istituto, quindi non avevamo modo di vederla quanto prima.
 Essere uscite dalla sfera d'influenza teramana aveva giovato a tutte noi, che ora lentamente ci stavamo riprendendo.
 Io, dopo un periodo di pace interiore, ero ripiombata nel tunnel della disperazione per colpa di Plistio, miglior amico di Rich (la mia cotta triennale).
 Plistio non usciva di casa da un mese, aveva perso giorni preziosi a scuola e rischiava la sospensione per essersi intrufolato nella scuola durante l'occupazione (è fantastico come io mi invaghisca ogni volta in una persona più raccomandabile della precedente).
 Mi ero fatta coraggio ed ero andata a casa sua per cercare di aiutarlo e dirgli ciò che provavo, sperando che la cotta che aveva per me mesi prima non fosse del tutto dimenticata.
 Morale della favola? 
 Ci siamo ritrovati sul suo letto a filosofare con due spini in mano, mentre io cercavo di farmi coraggio e lui si chiedeva tra sè e sè cosa ci facessi in casa sua. Non ci sono più tornata.
 Non lo vedo da più di un mese ormai, la lontananza affievolisce il suo potere su di me e sul tremore che causa al mio corpo. Passerà.
 Mi sono abituata alle mie cotte passeggere, non do loro importanza perchè mi rendono meno lucida e, soprattutto, realista. Raramente sono rivolte a persone gentili o che mi rivolgono particolare attenzione, tanto che spesso penso di essere ridotta ancor peggio di Dante che a forza di masturbarsi leggendo la sua "Vita Nova" deve essere divenuto miope, se non cieco. 
 In caso di cotta improvvisa la mia pazienza è fondamentale, quindi pazientemente attendo che passi e arrivi la prossima.
 Mi consola il fatto che da ora sarà molto più facile far ciò grazie alla borsa dell'acqua calda elettrica che ho ricevuto a Natale e che da oggi in poi scalderà le mie notti.
 Detto questo, saluti.

Liz

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